La legge di conversione del decreto Milleproroghe ha prorogato fino al 30 giugno lo smart working semplificato per i genitori con figli under 14. Si tratta di un diritto che non è, però, incondizionato. Il datore di lavoro deve, infatti, valutare se la richiesta sia compatibile con le caratteristiche della prestazione svolta in azienda. Una decisione che potrebbe portare, sulla base di quest’ultimo dato, ad un utilizzo parziale, per alcuni giorni della settimana o del mese, del lavoro agile fino alla fine del periodo. Occorre, inoltre, effettuare altre valutazioni. Dall’analisi, viene quindi da chiedersi cosa significa aver previsto tale modalità di lavoro agile, condizionandola però alla presenza di alcuni requisiti, in qualche caso difficili da verificare. Non era meglio lasciare la disciplina dello smart working all’accordo tra le parti, come richiesto dalla legge n. 81/2017?