La riforma dei contratti a termine, contenuta nel decreto Lavoro, modifica le causali che consentono di prolungare il contratto a tempo determinato da 12 a 24 mesi, introducendo flessibilità rispetto alle regole previste dal decreto Dignità. Un intervento del Legislatore atteso come propulsore di una ripartenza del mercato del lavoro. In particolare, sono state modificate le causali da indicare nei contratti di durata compresa tra i 12 e i 24 mesi, individuate all’art. 19, del D.Lgs. n. 81 del 2015. In attesa dei dovuti interventi chiarificatori della prassi qual è la corretta chiave di lettura per l’applicazione delle nuove causali?