Il decreto flussi 2023 sul contrasto all’immigrazione irregolare si propone di inasprire le disposizioni penali come conseguenza di delitti in materia di ingresso di lavoratori extracomunitari condotti nel territorio italiano e che possano entrare nel mondo del lavoro sotto le vesti del caporalato. Bene. Ma diventa utile il confronto con la situazione da tempo consolidatasi in giurisprudenza: sono ormai numerosissime le sentenze della Corte di cassazione che sotto diversi aspetti affrontano il problema, e che tuttavia vengono aprioristicamente trascurate vuoi dai fautori, vuoi dai detrattori del D.L. 10 marzo 2023, n. 20. Cosa auspicare? Che dopo l’efficace attività svolta nel corso del 2022 contro il caporalato, l’INL provveda realmente, pure nel 2023, a sviluppare l’azione di controllo e di presidio promessa.