Lavoratore autonomo: l’orientamento sessuale non può essere un motivo per rifiutare di stipulare un contratto

La normativa europea che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, deve essere interpretato nel senso che osta a una normativa nazionale la quale, in virtù della libera scelta della controparte contrattuale, ha l’effetto di escludere dalla tutela contro le discriminazioni, che deve essere offerta in forza di tale direttiva, il rifiuto, fondato sull’orientamento sessuale del soggetto di cui trattasi, di concludere o rinnovare un contratto con quest’ultimo avente ad oggetto la realizzazione di talune prestazioni da parte dello stesso nell’ambito di un’attività autonoma. E’ quanto ha dichiarato la Corte di Giustizia UE nella sentenza n. C-356/21 del 12 gennaio 2023.

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