Licenziamento per giusta causa: aumenta il margine di discrezionalità del giudice. Con quali effetti?

In merito alle ipotesi di licenziamento per giustificato motivo soggettivo e giusta causa, la Corte di Cassazione reintroduce il principio di discrezionalità ai fini della reintegrazione del lavoratore. La Suprema Corte ritiene che al giudice sia consentito, nell’ambito dei propri poteri, compiere delle valutazioni circa la gravita del fatto contestato e posto alla base del licenziamento e, per l’effetto, ricondurre detto fatto alle ipotesi previste e sanzionate dalla contrattazione collettiva. L’allargamento della discrezionalità del magistrato in materia di licenziamenti potrebbe dar vita a criticità?

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