La disciplina dei controlli difensivi dei lavoratori si deve sempre adeguare alle esigenze dell’organizzazione d’impresa. Le implicazioni non sono di poco conto e gli orientamenti del Garante della Privacy e dell’ultima giurisprudenza stanno sollevando più di un interrogativo sull’influenza della disciplina del GDPR. Oggi più che mai, anche a seguito del massiccio ingresso dell’intelligenza artificiale nella gestione di molte attività lavorative. Cosa dice la recente giurisprudenza? Sono inutilizzabili a fini disciplinari, le informazioni acquisite (senza adeguata informativa al lavoratore) sulla base di indagini tecnologiche svolte relativamente a periodi antecedenti l’insorgenza del sospetto. Ma negarne la possibilità costituisce per le aziende un’ingiustificata limitazione della legittima facoltà dei controlli difensivi finalizzati sì a prevenire gli illeciti, ma anche a tutelare il patrimonio aziendale allorché gli illeciti siano già stati commessi!