Ritorno alla pensione anticipata flessibile quota 103, ma con qualche penalizzazione per chi matura i requisiti nel corso del 2024. Il disegno di legge di Bilancio prevede, infatti, il ricalcolo contributivo, fortemente penalizzante, dell’assegno, un nuovo tetto massimo d’importo che da 5 scenderà a 4 volte il trattamento minimo, nonchè l’allungamento delle finestre di attesa: 7 mesi per i lavoratori del settore privato e 9 mesi per i dipendenti pubblici. Restano, invece, i medesimi i requisiti, che dovranno essere maturati non più entro il 31 dicembre 2023, ma entro il 31 dicembre 2024.