Il dibattito parlamentare sull’opportunità di corrispondere ai lavoratori un “salario minimo” riprenderà in autunno. Il Governo intende demandare al CNEL un ruolo di regia sul tema del “lavoro povero”; quindi, non solo sul salario minimo. I presentatori del disegno di legge che ha unificato quelli preesistenti stanno raccogliendo le firme a favore della misura. Pare assente dal confronto una riflessione sull’attuazione degli articoli 36 e 39 della Costituzione; dedicati alla proporzionalità della retribuzione e al ruolo dei sindacati registrati nell’ambito della contrattazione collettiva. Non è facile in questo contesto trovare una via d’uscita che si traduca nella mera introduzione legislativa del salario minimo. Da qualche parte bisognerà pur cominciare: il salario minimo è realtà in quasi tutti i Paesi europei.