Con la risposta a interpello n. 3 e con la successiva n. 55 del 2022, l’Agenzia delle Entrate riconosce l’agevolazione fiscale e il regime impatriati anche ai lavoratori che facciano ritorno o intendano trasferirsi in Italia e che, allo stesso tempo, continuino a lavorare alle dipendenze del precedente datore di lavoro estero in modalità smart working. In pratica, viene definitivamente accreditata la possibilità di ricomprendere il lavoro agile nella fattispecie propria della disciplina dei lavoratori impatriati. Alla luce della recente evoluzione delle modalità di lavoro da remoto, c’è da attendersi che l’orientamento determini un largo accesso al regime di favore?